La Ciau del Tornavento: Dove il Vento Porta Storie e Sapori
Nel cuore delle Langhe, in quel fazioso fazzoletto di terra dove le vigne disegnano onde sinuose e i borghi antichi si aggrappano alle colline, c'è un luogo che non è solo un ristorante, ma un vero e proprio custode di storie: La Ciau del Tornavento a Treiso.
Per capire l'anima di questo luogo, dobbiamo chiudere gli occhi e immaginarlo non solo oggi, con le sue stelle e i suoi riconoscimenti, ma com'era un tempo. Si narra che dove ora sorge l'elegante struttura, un tempo vi fosse una cascina isolata, battuta dai venti che soffiavano dalle valli circostanti. Il "tornavento" non era solo una suggestione poetica, ma la realtà di un punto panoramico dove le correnti si incontravano e si rincorrevano, portando con sé profumi di terra, di mosto, di fieno.

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In quella cascina, in un'epoca che sapeva di fatica e di autenticità, si dice che ci fosse sempre un focolare acceso, una "ciau" – che in dialetto piemontese significa "chiave" – pronta ad accogliere chiunque arrivasse. Non una chiave fisica, ma una chiave metaforica, fatta di calore umano, di un bicchiere di buon vino e di un piatto fumante offerto con generosità. Era il luogo dove i contadini stanchi trovavano ristoro, dove i viandanti potevano scambiare quattro chiacchiere, dove le storie si intrecciavano e le risate riempivano l'aria.
E il vento? Il vento, da sempre presente, ascoltava e portava via con sé ogni sussurro, ogni segreto, ogni ricetta tramandata di generazione in generazione. Era un testimone silenzioso della vita che scorreva lenta, scandita dai ritmi della terra.
Fu in questo contesto intriso di tradizione e semplicità che, molti anni dopo, la visione di Maurilio Garola e della sua famiglia prese forma. Non si trattava solo di aprire un ristorante, ma di ridare vita a quella "ciau" ancestrale, di trasformarla in un luogo dove il cibo non fosse solo nutrimento, ma un ponte verso il passato, un'espressione del territorio, un inno alla genuinità.

Maurilio, con la sua maestria, ha saputo interpretare e raffinare quella cucina di Langa che un tempo veniva preparata nelle cascine, elevandola a vette di eccellenza, ma senza mai perdere il contatto con le sue radici. Ogni piatto racconta una storia: quella del tartufo che la terra generosa offre, della pasta fatta in casa con amore, delle carni che pascolano sui prati vicini, dei formaggi che racchiudono l'essenza delle Alpi.
Oggi, seduti ai tavoli de La Ciau del Tornavento, lo sguardo si perde tra le vigne che cambiano colore con le stagioni, e si ha la sensazione che quel vento, il "tornavento" appunto, continui a soffiare. Ma ora, oltre ai profumi della terra, porta con sé l'eco di risate eleganti, il tintinnio dei calici e l'aroma inconfondibile di piatti che sono vere e proprie opere d'arte.
È un luogo dove la tradizione e l'innovazione si abbracciano, dove la storia si respira in ogni angolo e dove ogni sapore è un viaggio. La Ciau del Tornavento non è solo un'esperienza culinaria; è un'immersione nell'anima delle Langhe, un invito a scoprire come una semplice chiave, quella della generosità e della passione, possa aprire le porte a un mondo di bellezza e gusto indimenticabili.
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Il ristorante disponde di una delle cantine più complete d'Italia, ricavata nel tufo della collina, ospita oltre 65.000 bottiglie di circa 5400 etichette provenienti da 450 produttori di tutto il mondo. Un vero punto di riferimento, in particolare per i produttori locali, grazie all'amplissima selezione dedicata alle Langhe. Metà della collezione è dedicata a Barolo e Barbaresco, affiancati da altri rossi piemontesi e toscani. I bianchi, provenienti da varie regioni italiane, costituiscono circa un decimo della selezione, completando un'offerta che spazia attraverso vini da 13 nazioni diverse.

Se cercate un luogo che racconti la storia di questa terra attraverso il cibo, dove il passato e il presente si fondono in un'armonia perfetta, allora la "chiave" de La Ciau del Tornavento vi aspetta.

