Un Palio unico: il "contro-Palio" di Alba
Ad Alba, la capitale delle Langhe, non si corre con i cavalli, ma con gli asini! La prima domenica di ottobre di ogni anno, questa affascinante città si anima per una delle sue manifestazioni più singolari e divertenti: il Palio degli Asini. Nato come una vera e propria sfida, oggi è un evento goliardico e un'occasione per celebrare le tradizioni locali.

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Le origini di una rivalità che si perde nei secoli
La storia del Palio degli Asini di Alba è un intreccio di leggenda, spavalderia e un'antica rivalità tra due città vicine ma nemiche: Alba e Asti. Le radici di questa competizione goliardica risalgono addirittura al 1275, quando la guerra tra le due città era all'ordine del giorno. Si narra che gli Astigiani, dopo aver saccheggiato il monastero di San Frontiniano alle porte di Alba, decisero di umiliare ancora di più i loro avversari. Per dimostrare la propria supremazia, corsero un palio a cavallo proprio lungo le mura di Alba, un gesto di scherno e provocazione.
La leggenda vuole che gli Albesi, con spirito tagliente e orgoglio ferito, non abbiano abbassato la testa. Per farsi beffe del nemico e della sua "nobile" corsa, decisero di organizzare a loro volta un palio, ma al posto dei fieri cavalli scelsero l'animale più umile e cocciuto: l'asino. Questo "contro-palio" era un modo per dire che la loro forza non dipendeva dai simboli di potere, ma dalla loro identità unica e irriverente.
Il Palio degli Asini come lo conosciamo oggi, tuttavia, nacque in epoca più recente, nel 1932. L'artista locale Pinot Gallizio e altri cittadini, ispirandosi a questa antica storia di rivalità, decisero di riproporre l'evento. La scintilla fu l'ennesimo sgarbo degli Astigiani che, in quell'anno, negarono ai fantini albesi la possibilità di partecipare al loro Palio. La risposta di Alba fu inequivocabile e geniale: ripristinare il Palio degli Asini, trasformando un affronto in una festa che ancora oggi celebra il carattere tenace e ironico della gente di Langa. È così che una rivalità storica è diventata una tradizione amata e, soprattutto, un'occasione per ridere insieme di sé stessi.
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La tradizione e le sue regole "assurde"
Il Palio di Alba è un evento che si prende in giro da solo. Gli asini, animali testardi e imprevedibili, sono i veri protagonisti, e la loro riluttanza a correre rende la gara un susseguirsi di imprevisti e risate. A differenza del Palio di Asti, qui non c'è una rigorosa preparazione atletica. Gli animali sono scelti e addestrati dai borghi con metodi che sfuggono a ogni logica.
Durante la corsa, è facile vedere gli asini che si fermano a metà percorso per pascolare, o che decidono di tornare indietro, incuranti dei loro fantini. L'intero evento è permeato da un'atmosfera di ironia e scherzo, dove i borghigiani si sfidano a colpi di sfottò.
Pinot Gallizio, l'artista che fondò il "contro-Palio"
Se la rivalità tra Alba e Asti è il cuore del Palio, la sua anima moderna ha un nome e un cognome: Pinot Gallizio. Non un fantino, non un borghigiano, ma un artista e intellettuale di spicco della scena albese, che nel 1932 ebbe l'intuizione di trasformare un antico sgarbo in una vera e propria festa. Gallizio non si limitò a rievocare il "contro-palio" del XIII secolo, ma lo reinventò con un tocco di geniale ironia. La sua visione fu quella di prendere in giro l'arroganza astigiana non con le armi, ma con l'umorismo. Sostituire il nobile cavallo con l'ostinato asino non fu solo un atto di sfregio, ma un'affermazione di identità: Alba non aveva bisogno di copiare nessuno, e la sua forza stava proprio nel sapersi prendere in giro. Grazie a Gallizio, il Palio degli Asini non è solo una gara, ma un manifesto del carattere delle genti di Langa: tenace, orgoglioso, ma con un'insuperabile dose di spirito e autoironia.
Un Palio per ridere, non per rischiare
Il Palio degli Asini di Alba si distingue nettamente da altre manifestazioni equestri per il suo approccio alla sicurezza. A differenza di palii dove l'agonismo estremo può portare a incidenti, ad Alba l'obiettivo primario è la festa e il divertimento, non la competizione a tutti i costi. Fin dalle sue origini, la manifestazione è stata concepita per essere goliardica e, di conseguenza, sono state adottate misure che mettono al primo posto la salute degli animali e l'incolumità dei partecipanti.
In passato, non si sono verificati incidenti gravi o mortali al Palio degli Asini di Alba. La manifestazione si distingue proprio per il suo carattere burlesco e giocoso, lontano dalla serietà e dall'agonismo estremo di altri palii equestri. L'organizzazione del Palio di Alba ha sempre messo in primo piano la sicurezza dei partecipanti e degli animali, adottando diverse misure precauzionali:
- Pista sicura: Il percorso di gara è realizzato in un'area controllata (attualmente in Piazza Medford) e la pista è ricoperta di segatura e protetta ai lati da balle di paglia per attutire eventuali cadute.
- Regolamento a tutela degli asini: Il regolamento vieta l'uso di qualsiasi mezzo (frustini, bastoni, speroni, ecc.) che possa infliggere sofferenza agli animali.
- Controlli veterinari: Gli asini sono sottoposti a controlli veterinari prima e durante la manifestazione per garantirne il benessere. Inoltre, non sono ammessi asini di età inferiore ai quattro anni.
- Libertà degli animali: Gli asini corrono senza morso e, in caso di caduta del fantino, la gara può proseguire anche se l'animale arriva al traguardo "scosso" (cioè senza il suo cavaliere). Questo sottolinea che l'obiettivo non è forzare l'animale a tutti i costi, ma mantenere il carattere giocoso dell'evento.
A seguito di incidenti in altri palii, come quello di Asti, il Palio di Alba è stato più volte oggetto di dibattito e di richieste da parte di associazioni animaliste. Tuttavia, gli organizzatori hanno sempre ribadito che, proprio per la sua natura non agonistica e per le stringenti misure di sicurezza, il Palio degli Asini non presenta i rischi che si possono riscontrare in altre manifestazioni equestri. L'aspetto burlesco e l'imprevedibilità degli asini, che spesso si fermano o si rifiutano di correre, sono la migliore garanzia contro l'eccesso di agonismo e i pericoli che ne derivano.
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La classifica dei borghi, podio e rivalità
I tre borghi storici di Alba che hanno vinto più volte il Palio degli Asini sono:
- Borgo dei Brichet: Primo in classifica, ha vinto ben 14 volte, l'ultima nel 2023. Il nome Brichet deriva dal termine dialettale piemontese che indica i “piccoli colli” o le “alture”, sinonimi di tenacia e spirito competitivo. È uno dei borghi più attivi e competitivi, e la sua ultima vittoria ha scatenato grandi festeggiamenti.
- Borgo di Patin e Tesòr: Si posiziona al secondo posto nella classifica storica, con 8 vittorie (l'ultima nel 2012). Il nome del borgo significa "padelle e tesori", un chiaro riferimento alle antiche attività artigianali e commerciali che si svolgevano in quella zona della città. La rivalità tra Patin e Tesòr e i Brichet è tra le più sentite e accese.
- Borgo di Moretta: Con 7 vittorie (l'ultima nel 2004), il Borgo di Moretta si trova in terza posizione. Il suo nome ha un'origine particolare e misteriosa, legata alla leggenda di una fanciulla, la Moretta appunto, che si innamorò di un giovane cavaliere, il cui amore era ostacolato dalle famiglie. Il borgo è conosciuto per le sue sfilate in costume, che sono spesso tra le più suggestive e curate.
Ogni borgo ha la propria storia, i propri colori e tradizioni, che si manifestano con grande passione durante il Palio, rendendo la competizione non solo una gara, ma una celebrazione dell'identità e del folklore albese.
Storie e aneddoti che fanno la storia
- Il fantino "appiedato": Si racconta di un fantino che, a metà della gara, fu sbalzato dal suo asino. L'animale, invece di continuare la corsa, si fermò placidamente a brucare l'erba del campo, ignorando le grida e gli incitamenti del suo cavaliere. Alla fine, il fantino, esasperato, decise di tagliare il traguardo a piedi, con l'asino che lo seguiva a passo lento.
- Le sfilate in costume: Prima della gara, i nove borghi storici di Alba sfilano per le vie della città, indossando costumi tradizionali. Ogni sfilata racconta una storia del borgo, tra cavalieri, dame e antichi mestieri. È un momento di grande partecipazione e un'occasione per ammirare la ricchezza del folklore locale.
- La leggenda del "palio stregato": Si narra che un borgo, dopo aver vinto per troppi anni consecutivi, fu "maledetto" dagli avversari. Per anni, i loro asini si dimostrarono indisciplinati e svogliati, non riuscendo mai a tagliare il traguardo per primi. La maledizione finì solo quando, dopo anni di sconfitte, il borgo decise di cambiare il fantino e l'animale, dando una svolta alla sfortuna.
Dove alloggiare durante il Palio
Per vivere appieno l'atmosfera del Palio degli Asini e della Fiera del Tartufo, soggiornare nelle vicinanze di Alba ti permette di unire la festa cittadina alla tranquillità delle colline. Le nostre strutture ricettive a Pollenzo, a pochi minuti di distanza da Alba, sono il punto di partenza ideale per immergerti nelle celebrazioni senza rinunciare alla serenità del paesaggio.
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Informazioni utili per partecipare
Il Palio degli Asini di Alba si svolge ogni anno la prima domenica di ottobre, all'interno della tradizionale Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d'Alba. Per maggiori informazioni sulle date precise, il programma degli eventi e per acquistare i biglietti, puoi consultare il sito ufficiale della Fiera del Tartufo.
Contatti e sito ufficiale:
- Sito web: www.fieradeltartufo.org
- Email: info@fieradeltartufo.org
Il Palio degli Asini di Alba è un evento unico, dove la tradizione si mescola con il puro divertimento. Se mai vi trovate in zona a inizio ottobre, vi consiglio di non perdervelo: assisterete a uno spettacolo in cui gli asini, per una volta, non sono solo testardi, ma anche i veri re della festa!

