C'è un posto nelle Langhe, in provincia di Cuneo, dove il tempo sembra essersi fermato, dove la bellezza dei panorami si fonde con la storia e il sapore di un vino unico. Quel posto è Verduno, un piccolo e affascinante borgo che si erge su una collina, meritandosi l'appellativo di "belvedere delle Langhe".
Da qui, lo sguardo si perde in un panorama mozzafiato che abbraccia le colline sinuose, i vigneti che cambiano colore a ogni stagione e le cime delle Alpi che si stagliano all'orizzonte. Ma Verduno non è solo un punto panoramico: è un luogo intriso di storia, di tradizioni e di un'identità forte, legata indissolubilmente al suo vino.
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Il Castello e la storia di un vino salvato dall'oblio
Il cuore pulsante di Verduno è il suo Castello, una imponente fortezza che domina il borgo. Costruito nel XVII secolo, il castello ha visto passare tra le sue mura secoli di storia, nobili, guerre e rinascimenti. È qui che ha inizio una delle storie più affascinanti legate a questo paese.
A metà dell'Ottocento, il marchese Filippo Cordero di Montezemolo, proprietario del castello, notò un vitigno a bacca bianca sconosciuto e raro, quasi dimenticato, che cresceva nelle sue vigne. Incuriosito, decise di studiarlo e, con l'aiuto dell'enologo francese Louis Oudart, riuscì a vinificarlo in purezza. Nacque così il Verduno Pelaverga, un vino rosso leggero e profumato, caratterizzato da note speziate e floreali, un'eccellenza che oggi rappresenta il simbolo di questo territorio e una delle sue più preziose gemme enologiche.
La storia di questo vino, salvato dall'oblio e riportato al suo antico splendore, è l'emblema della tenacia e della passione dei produttori di Verduno, che ancora oggi si dedicano con cura e dedizione alla coltivazione di questo vitigno autoctono.

Un borgo da scoprire, tra sapori e panorami
Ma Verduno non è solo vino. Passeggiando per le sue stradine acciottolate, si respira un'atmosfera di pace e tranquillità. Le case in pietra, i balconi fioriti e le piccole piazze raccontano la vita quotidiana di un borgo che ha saputo mantenere la sua autenticità.
Oltre al castello, non mancano i luoghi di interesse, come la Chiesa Parrocchiale di San Michele Arcangelo, con la sua facciata barocca e gli affreschi interni, o il Museo Etnografico "Il Ciabot", che raccoglie gli attrezzi e gli oggetti della tradizione contadina locale.
E poi c'è il cibo. Le trattorie e le osterie di Verduno offrono il meglio della cucina piemontese: tajarin, ravioli del plin, brasati e il famoso bollito misto, il tutto sapientemente abbinato ai vini del territorio, tra cui, ovviamente, il Verduno Pelaverga.

Verduno: un'esperienza per tutti i sensi
Visitare Verduno significa immergersi in un'esperienza completa, che appaga la vista, il palato e lo spirito. Significa passeggiare tra i filari, respirare l'aria pulita delle Langhe e ammirare il tramonto che infuoca l'orizzonte. Significa assaporare la storia in un bicchiere di vino e sentire il calore di una comunità che ha fatto della sua terra un tesoro da proteggere e valorizzare.
Se cercate un luogo dove fuggire dal caos della vita moderna e ritrovare la bellezza delle cose semplici, Verduno vi aspetta con le sue colline, il suo castello e la sua storia affascinante.
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Per vivere Verduno a tutte le ore: dove mangiare, cosa vedere e dove degustare
Se volete vivere Verduno in ogni momento della giornata, dalle prime luci dell'alba fino a tarda sera, non vi mancheranno le opzioni. Per un'esperienza enogastronomica completa, il Ristorante del Castello di Verduno offre una cucina raffinata che esalta i sapori del territorio, con una carta dei vini che è un viaggio tra le etichette locali e non solo. Se cercate un'atmosfera più autentica e tradizionale, la Trattoria del Pelaverga è il posto giusto per gustare piatti tipici piemontesi, preparati secondo le ricette della tradizione.
Per un'immersione totale nel mondo del vino, Verduno è il paradiso degli appassionati. Potete visitare e degustare direttamente in cantine storiche e di grande prestigio. La Cantina Burlotto, ad esempio, è un nome di riferimento per il Verduno Pelaverga, ma anche per i suoi Barolo di altissimo livello. Un'altra eccellenza è la Cantina Castello di Verduno, che produce vini direttamente all'interno delle storiche mura del maniero. Per un'esperienza più intima e familiare, la cantina Fratelli Alessandria offre l'opportunità di scoprire vini di grande carattere.
Oltre ai piaceri della tavola, Verduno offre anche altre esperienze. Potete iniziare la giornata con una passeggiata rigenerante tra i sentieri che si snodano tra i vigneti, un'occasione perfetta per ammirare il paesaggio che cambia con la luce del sole. Nel pomeriggio, oltre alla visita al Castello e alla Chiesa di San Michele, non perdetevi la "Cantina Comunale del Verduno Pelaverga", dove potrete degustare e acquistare le diverse etichette prodotte dai viticoltori del borgo. Al tramonto, il punto panoramico del "belvedere" vi regalerà uno spettacolo indimenticabile, con il sole che cala dietro le Alpi, colorando il cielo di sfumature calde. E per la sera, dopo una cena deliziosa, l'atmosfera tranquilla del borgo vi inviterà a una passeggiata sotto le stelle, respirando la quiete e la magia di questo luogo.
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Il Beato Sebastiano Valfrè, "l'Apostolo di Torino"
La storia di Verduno non è legata solo al vino, ma anche a figure di grande spessore spirituale e umano. È proprio qui che nel 1629 nacque Sebastiano Valfrè, un nome che per molti è sinonimo di Torino, ma le cui radici affondano in questo borgo delle Langhe. Dopo aver studiato a Bra e Torino, entrò nella Congregazione dell'Oratorio di San Filippo Neri e dedicò la sua vita ai poveri, ai malati e ai bisognosi, guadagnandosi l'appellativo di "Apostolo di Torino".

La sua fama di santità e il suo impegno sociale furono tali da farlo diventare confessore e consigliere della corte sabauda, in particolare del Duca Vittorio Amedeo II. Fu una figura fondamentale durante il terribile assedio di Torino del 1706, offrendo conforto spirituale e materiale a soldati e civili. Si narra che fu proprio lui, per ispirazione divina, a suggerire al duca la costruzione della Basilica di Superga in onore della Madonna, come ringraziamento per la vittoria.
Oggi a Verduno, la sua città natale, si trova un santuario a lui dedicato, sorto nel luogo in cui si ritiene si trovasse la sua casa. La storia del Beato Valfrè ci ricorda come questo piccolo borgo abbia dato i natali a personalità capaci di lasciare un segno profondo, unendo la sua identità rurale e genuina con una spiritualità e un'eredità storica che si estendono ben oltre i confini delle Langhe.









